Come aprire un parcheggio in aeroporto

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Se stai valutando di aprire un parcheggio vicino l’aeroporto, sei nel posto giusto. Noi di Vologio.it sappiamo bene che il business dei parcheggi a pagamento in aeroporto è molto redditizio.

Immaginiamo che anche tu ti chiedi quali autorizzazioni servono per avviare un’area di sosta, che tipologia di struttura serve, quanto lavoro comporta… Non è vero? 

La verità è che nessuno ha la bacchetta magica, ma per aprire un parcheggio a pagamento i requisiti sono ragionevoli e del tutto fattibili. E se hai già un terreno o un capannone a disposizione in una posizione ottimale rispetto all’aeroporto, sei già a metà dell’opera!

Allora, leggi la nostra guida con le istruzioni passo passo per aprire il tuo parcheggio vicino l’aeroporto. E sarà un successone!

 

Indice

1. Cosa significa aprire un parcheggio a pagamento in aeroporto

2. Struttura e servizi: cosa si aspettano i clienti?

3. Tipologie principali di aree di sosta per i terminal

4. Meglio parcheggio low cost o di alto profilo?

5. Autorizzazioni per aprire un parcheggio a pagamento

6. Partita IVA, Camera di Commercio e gestione

7. Nome e branding per un parcheggio in aeroporto

8. Quanto costa aprire il tuo parcheggio in aeroporto

9. Aprire un parcheggio auto: quali guadagni?

10. Come incrementare i guadagni dei parcheggi in aeroporto

 

 

1. Cosa significa aprire un parcheggio a pagamento in aeroporto

Chiunque volesse affacciarsi a questo mercato deve sapere che ci sono già delle regole ben precise e degli standard da rispettare. Non è solo una questione di norme e burocrazia, ma degli standard del mercato già consolidati, definiti da chi ha iniziato prima di te.

Per definirsi tale, un parcheggio in aeroporto è un’area di sosta situata a breve distanza da uno scalo aeroportuale civile, ed è un servizio interamente pensato per i viaggiatori e le loro esigenze. 

 

Come funziona un parcheggio a pagamento in aeroporto? 

I clienti arrivano all’area di sosta e lasciano la loro auto in custodia, per poi dirigersi verso il terminal. Le operazioni di accettazione devono essere celeri e puntuali, per ridurre al minimo i tempi di attesa della clientela e non interferire con il loro itinerario. 

Per rendere il servizio più efficiente, molti parcheggiatori lavorano su prenotazione, espediente che ci sentiamo di consigliare vivamente. 

Il veicolo dei clienti resta in sosta durante tutto il periodo del viaggio, e viene recuperata ovviamente al momento del ritorno. Prima di effettuare il check-out, solitamente si fa un controllo delle condizioni del veicolo, per constatare che nel periodo di custodia non è avvenuto alcun danno.

A questo punto, i clienti effettuano il pagamento della sosta, in base al listino prezzi concordato ed esposto dal parcheggio. In caso diprenotazione parcheggio online, il pagamento viene effettuato in maniera anticipata con carta di credito o altri metodi di pagamento digitali.

 

Quanto può essere distante dall’aeroporto?

La distanza dall’aeroporto può fare la differenza: i viaggiatori potrebbero essere portati a scegliere aree di sosta più vicine al parcheggio, nel raggio di 5km circa. Ma non è per niente raro trovare parcheggi dislocati entro un raggio di 10km dall’aeroporto, soprattutto in scali maggiori come Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Bergamo Orio al Serio, Milano Linate, Venezia. È del tutto normale e perfettamente accettato dai viaggiatori. 

In definitiva, i clienti sceglieranno non solo in ragione della lontananza, ma facendo una valutazione complessiva di più elementi, tra cui: 

  • Distanza e tipo di collegamento all’aeroporto;
  • Prezzo, servizi inclusi ed esclusi nella tariffa;
  • Recensioni degli altri clienti.

Come vedrai tra poche righe, la distanza o vicinanza dall’aeroporto non è tutto. Ci sono molti altri fattori che incidono sulla qualità di un parcheggio a pagamento. 



2. Struttura e servizi: cosa si aspettano i clienti?

Ci sono una serie di requisiti che il parcheggio dovrebbe rispettare. Non sono obbligatori, ma fortemente consigliati se si vuole avere successo. E da cosa sono dettati? Dalla clientela, ovviamente.

Ecco i servizi essenziali a cui i clienti non sono disposti a rinunciare, quando si tratta di parcheggi a pagamento in aeroporto:

  • Orario full-time, meglio ancora se H24. Ma l’importante è che rispetti il traffico aereo, cioè partenze e arrivi.
  • Una certa flessibilità oraria è gradita, in caso di voli ritardati o anticipati.
  • Un collegamento facile all’aeroporto, che sia a piedi, in navetta, o con altre soluzioni.
  • Sicurezza: videosorveglianza h24 con sistemi CCTV, polizza assicurativa per furto, incendio, vandalismo, e una struttura recintata con cancello o barra di sicurezza.
  • Un tariffario chiaro e trasparente, che non lasci spazio a dubbi e malintesi su prezzi standard, prezzi speciali, e così via.

Tutto sommato è fattibile, non trovi?

 

Quanti posti auto bisogna avere?

Altro tema che imperversa tra chi è intenzionato ad aprire un proprio parcheggio vicino l’aeroporto. Capiamo che la domanda sia pressante, perciò cerchiamo di rispondere nella maniera più logica possibile.

Ipotizziamo due servizi diversi, anzi opposti, ciascuno con un modello di business molto profittevole. 

 

ESEMPI

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Il piccolo parcheggio esclusivo

 

Immagina un parcheggio con circa 20 / 30 posti auto di alta qualità. Un parcheggio di questo tipo capisci che ha una capienza molto limitata, giusto? Ma non è un fattore negativo, se l’attività si imposta sul concetto di esclusività.

Questo significa, ad esempio: posteggio rigorosamente coperto e stalli ampi, pensati anche per veicoli più grandi come i SUV; servizio con parcheggiatore (valletto) o collegamento in shuttle van di lusso; standard di sicurezza elevatissimi e presenza di personale addetto alla vigilanza. 

Con una tariffa commisurata al pregio del servizio, un parcheggio così sarebbe sicuramente profittevole, nonostante i piccoli numeri. E potrebbe anche contare con una clientela fidelizzata di persone che viaggiano per affari tutto l’anno, che cercano un servizio di fiducia.

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Il parcheggio medio/grande economico

 

Immagina un parcheggio con almeno 100 posti auto a tariffe convenienti: proprio perché si lavora su grandi numeri, è possibile offrire un listino prezzi competitivo. Inoltre, si possono introdurre dei servizi complementari a pagamento, con una marginalità elevata, cioè con un’incidenza di costi esigua.

Qualche esempio di servizio extra? Permettere ai clienti di portare le chiavi con sé, posti auto al coperto limitati, sovrapprezzo notturno, sovrapprezzo per veicoli di grandi dimensioni, autolavaggio, opzione car valet solo su richiesta, assistenza e imballaggio bagagli, e via dicendo.

Un’area di sosta come questa si rivolge a un pubblico di massa, specialmente di vacanzieri, e lavora a pieno ritmo soprattutto in alta stagione, ma non manca di certo la stabilità durante tutto l’anno.

 

 

Parcheggio coperto o scoperto?

Per aprire un parcheggio privato a pagamento non c’è un’opzione nettamente migliore rispetto all’altra: il parcheggio può essere esclusivamente a cielo aperto, del tutto coperto, oppure con un mix di posti auto scoperti e coperti. 

Tutte queste opzioni funzionano se c’è domanda, ovvero richiesta di posteggio, nell’aeroporto più vicino a te. Inoltre, vale la pena tenere in conto che il business plan e i requisiti per aprire un parcheggio all'aperto o al chiuso possono cambiare, talvolta sensibilmente, oppure in maniera significativa. 

>> Vai subito a: Autorizzazioni parcheggio

 

Costo parcheggio coperto e scoperto

Va da sé che c’è una differenza di prezzo. Se servi un aeroporto strategico come Milano Malpensa, in alta stagione la tariffa può arrivare a € 10 al giorno per un parcheggio coperto e € 8 al giorno per un parcheggio scoperto, con collegamento in navetta incluso.

In linea generale, i parcheggi scoperti tendono ad essere low cost, mentre quelli coperti hanno un profilo più “executive”. 

Ma occorre considerare che ci sono vari modi di realizzare il coperto e scoperto… 

>> Vai subito a: Costo realizzazione parcheggio privato

 

Come fare parcheggio coperto: 2 modi possibili

Per esempio, la versione più d’élite del parcheggio coperto è un ampio garage o capannone, dove le auto vengono custodite effettivamente in una struttura indoor. Quel tipo di sicurezza e protezione ha un alto valore sul mercato.

Ma c’è anche la possibilità di realizzare parcheggio coperto installando delle pensiline in un’area aperta. E anche in questo caso, le sfumature non mancano: possono essere delle innovative pensiline fotovoltaiche, per esempio, oppure delle tettoie in metallo o legno, o ancora delle tensostrutture amovibili. 

Chiaramente, se si tratta di semplici coperture e non di edifici al chiuso, il costo a carico del cliente tende a scendere. 

 

Parcheggio coperto o scoperto, le norme di riferimento sono diverse

Una delle prime cose da fare se vuoi fare un parcheggio vicino un aeroporto è di rivolgerti a un commercialista o a un consulente aziendale che ti aiuterà a districarti nella burocrazia. 

Infatti, un parcheggio chiuso realizzato in un edificio o locale rientra nella fattispecie dell’autorimessa, a cui si applicano una serie di norme dedicate. Più snella invece la burocrazia per chi apre un parcheggio a cielo aperto.

 

Non solo coperture: considera anche il terreno

Infine, a fare la differenza è anche il terreno: se è asfaltato e ben illuminato, poco importa che il parcheggio sia scoperto.

 Mettiti nei panni del cliente: vorresti parcheggiare la tua auto in un campo polveroso e ritrovarla tutta sporca dopo una settimana di vacanze? Non è una bella sensazione…

Quindi, prima di pensare a realizzare le coperture, preoccupati di rendere l’area asfaltata o pavimentata, per una maggiore sicurezza e pulizia.



3. Tipologie principali di aree di sosta per i terminal

In ambito tecnico, i parcheggi si dividono in 3 categorie a seconda del tipo di collegamento che offrono con l’aeroporto. 

Infatti, nella descrizione dell’area di sosta, l’informazione più importante non è se il parcheggio sia indoor o outdoor, ma piuttosto come consente ai viaggiatori di arrivare ai terminal, e soprattutto quale fascia oraria copre. 

Ecco quindi che possiamo distinguere 3 diversi servizi di parcheggio, ognuno valido e assolutamente consigliato se intendi aprire il tuo business. 

 

 

Parcheggio con collegamento in navetta

parcheggio navetta aeroporto

Un parcheggio aeroporto con navetta si colloca generalmente a qualche kilometro di distanza dall’area aeroportuale, in media tra i 500 metri ai 10 km (i numeri sono del tutto indicativi e non vincolanti). 

Proprio perché le distanze sono non indifferenti, il parcheggio si incarica di portare i clienti direttamente al terminal all’andata, e di riprenderli al loro ritorno.

In genere, queste aree di sosta operano con una flotta di van da 9 posti, opzione preferita soprattutto nell’epoca postpandemica. Ma non mancano esempi di parcheggi che scelgono minibus da 20 posti circa.

parcheggi con navetta da/per aeroporto di maggior successo effettuano il servizio navetta a ciclo continuo, o comunque su richiesta, senza sosta 24 ore su 24. Non è indispensabile offrire questo servizio, ma di sicuro viene apprezzato.

Mediamente, i clienti accettano di buon grado il transfer in navetta se riesce a durare un massimo di 10 minuti, o 15 minuti al massimo nel caso degli aeroporti più grandi.

 

 

Parcheggio con car valet / parcheggiatore

parcheggio aeroporto valet

Per un parcheggio aeroporto con car valet non è importante l’ubicazione, al cliente non interessa perché di fatto non raggiungerà mai l’area di sosta. Ma chiaramente è un fattore importante nella determinazione dei costi dell’impresa.

Comunque, funziona così. Il cliente arriva con la sua propria auto fino all’aeroporto in un punto stabilito, solitamente i parcheggi breve sosta con 15 minuti gratuiti situati davanti all’ingresso del terminal. 

Lì incontra un parcheggiatore a cui lascia l’auto in consegna. Così il cliente parte per il suo viaggio e il parcheggiatore o valletto porta l’automobile in parcheggio. Lo stesso succede al ritorno: il valletto si fa trovare all’uscita dell’aeroporto per riconsegnare la vettura al proprietario.

Anche per il parcheggio aeroporto con valet, il servizio H24 è molto apprezzato, ma non sempre necessario, specialmente se l’aeroporto non opera a ciclo continuo.

 

 

Parcheggio raggiungibile a piedi

parcheggia e cammina aeroporto

Un parcheggio raggiungibile a piedi si trova inevitabilmente nelle immediate vicinanze dell’area aeroportuale, così che i passeggeri possano lasciare la propria auto nell’area di sosta, e camminare fino al terminal.

Un fattore essenziale in questo caso è che il tragitto per arrivare in aeroporto sia sicuro: è bene realizzare un percorso pedonale protetto, meglio se coperto per riparare dalle intemperie, oppure assicurarsi che ci siano strutture pubbliche nei pressi come delle passerelle pedonali sopraelevate, per esempio.

L’opzione del parcheggio aeroporto a piedi è forse la meno diffusa, primo perché è difficile trovare un terreno libero a ridosso dell’aeroporto, e secondo perché c’è già un’ampia offerta di aree di sosta ufficiali con queste caratteristiche.

 

 



4. Meglio parcheggio low cost o di alto profilo?

Molti imprenditori si chiedono se sia meglio aprire un parcheggio low cost, oppure avviare un parcheggio “di lusso”, vicino l’aeroporto. Come già esplorato ampiamente, entrambe le tipologie funzionano, almeno sulla carta.

Ma a livello organizzativo cosa cambia? Tanto, ma anche niente. A seconda della situazione di partenza, delle caratteristiche dell’immobile, del piano di business, potrebbero cambiare alcune normative e regole di riferimento.

In buona sostanza, il processo di realizzazione di un nuovo parcheggio è sempre lo stesso, che si decida di aprire un’area posteggio a basso costo, media o esclusiva.

Ciò che importa, ai fini aziendali, è che i conti tornino, e che il modello di business sia vincente, cioè attentamente studiato per essere redditizio sin dalla fase di avviamento (star-up).

 

Lo sai che possiamo aiutarti?

 

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5. Autorizzazioni per aprire un parcheggio a pagamento

Il percorso per aprire un parcheggio vicino l’aeroporto a pagamento può essere un pochino lungo, ma non dissimile rispetto ad altri progetti d’impresa. Vediamo quali sono i requisiti essenziali, le norme di riferimento, e le autorizzazioni necessarie.

 

Immobile e destinazione d’uso

L’area in cui viene realizzata il parcheggio può essere un terreno oppure un edificio già esistente, ma ciò che importa è che la destinazione d’uso urbanistica sia compatibile con l’attività di autorimessa / custodia di veicoli / noleggio di posti auto.

E se la destinazione d’uso attuale non va bene? In alcuni casi, è possibile richiedere in Comune una modifica della destinazione d’uso urbanistica. Fatti aiutare da un professionista, come geometra, architetto o ingegnere. 

 

Requisiti per aprire parcheggi a pagamento

Prima ancora di prender qualsiasi decisione, assicurati di avere i seguenti requisiti di legge, indispensabili per aprire un parcheggio a pagamento:

  • Certificato del casellario giudiziale, per dimostrare la fedina penale pulita
  • Certificato antimafia, per dimostrare l’assenza di pregiudiziali
  • Certificati di destinazione d’uso, per dimostrare la fattibilità dell’impresa
  • Certificato di prevenzione antincendi, se si ospitano oltre 9 veicoli
  • Requisiti tecnici e igienico-sanitari, come da normative di riferimento 

Queste sono le carte necessarie per richiedere l’apertura del tuo parcheggio vicino l’aeroporto, o in qualsiasi altra località.

 

Iter burocratico e autorizzazioni

Di solito, per aprire la pratica burocratica basta rivolgersi all’ufficio SUAP del Comune in cui si svolge l’attività. Ma meglio affidarsi a uno studio professionale che faccia da intermediario tra l’impresa e le istituzioni.

Insomma, si invia la denuncia di inizio attività (SCIA) o richiesta di licenza all’ente locale, ed entro 5 giorni dalla presentazione della domanda, il Comune invia la pratica al Prefetto per la verifica dei requisiti necessari. A questo punto, il Prefetto emana la sua risposta entro un massimo di 60 giorni.

In caso di risposta positiva, allora si ottiene l’autorizzazione ad avviare l’attività. Essenzialmente, dalla pronuncia del parere positivo, le auto possono entrare nel parcheggio… ammesso che la struttura sia praticabile!

 

Normative di riferimento

Impossibile fare un elenco esaustivo di tutte le determinazioni governative o locali che regolamentano l’attività del parcheggio a pagamento, anche perché le fattispecie potrebbero essere molteplici.

In ogni caso, riportiamo di seguito i riferimenti normativi principali:

  • D.P.R. del 19 dicembre 2001 n. 480 
  • Ministero dell'Interno, decreto del 21 febbraio 2017
  • Ordinanza orari 2013 P.G. 78193/2013 

 

6. Partita IVA, Camera di Commercio e gestione

Chiunque può aprire un parcheggio vicino l'aeroporto? Teoricamente sì, se si rispettano i requisiti necessari. Tuttavia, va detto che dietro al / alla titolare, deve inevitabilmente esserci un’impresa, anche unipersonale.

Ma come si apre un’impresa? Bisogna aprire Partita IVA ed effettuare la registrazione alla Camera di Commercio locale.

Per aprire P. IVA occorre recarsi all’Agenzia delle Entrate, ma può farlo anche un commercialista al posto tuo. L’importante è accordarsi sul codice ATECO dell’attività, perché sarà importante ai fini dell’operatività e della corretta gestione tributaria. L’attribuzione della Partita IVA è immediata, o comunque richiede pochissimi giorni.

 

Un consiglio importantissimo? Fai in modo che la tua P. IVA sia abilitata al commercio internazionale nell’UE. Puoi richiederlo in fase di apertura, oppure a posteriori, facendo l’iscrizione al VIES.

 

Dopodiché, occorre fare l'iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio della provincia. Per ultimo, bisogna registrarsi all’Inail e all’Inps per la copertura previdenziale e assicurativa non solo dei dipendenti, ma anche dei titolari. 

 

Ultimo dettaglio, davvero di vitale importanza per la gestione dell’attività, è indispensabile registrare l’entrata e l’uscita delle vetture per calcolare correttamente gli importi da ricevere, e su cui pagare le tasse. 

Non dimenticare che le ricevute sono documenti validi ai fini tributari, e vige l’obbligo di annotare in ricevuta giorno di ingresso e di uscita dal parcheggio, e le informazioni sull’auto tra cui il numero di targa. 



7. Nome e branding per un parcheggio in aeroporto

Come si dovrebbe chiamare un parcheggio in aeroporto? Definire il naming (nome) dell’attività è un’impresa di per sé, non a caso molti imprenditori si rivolgono ad appositi studi o agenzie di branding, marketing e comunicazione. 

Dopotutto, non è solo un lavoro creativo, ma prima di tutto di studio della concorrenza, e successivamente di definizione di una strategia specifica per il proprio posizionamento.

Il brand è l’essenza della tua azienda: con un nome un logo, cioè la parte la parte testuale e grafica dell’identità aziendale e del marchio, si deve esprimere la natura dell’attività, la tipologia di servizio, e mettere anche in chiaro a quale pubblico si rivolge.

Per semplificarti la vita, ti forniamo un metodo per creare il nome per il tuo parcheggio vicino l’aeroporto.

 

>> Vai subito a: Promuovere parcheggio a pagamento

 

Il metodo per creare un nome aziendale

 

Uno: il core business

Parti dal cuore del tuo business, da ciò che fai. E qui ci sono essenzialmente 3 concetti fondamentali:

  • Parcheggio
  • Aeroporto
  • Veicolo

Fai una lista di parole che ti vengono in mente, a partire da questi concetti. Ragiona per associazione di idee. 

Mantieni il focus principale sulla sosta: per esempio, chiediti se vuoi chiamarti Parcheggio o Garage. E una volta finito il lavoro relativo ai parcheggi, vedi se ci sono delle parole che ti piacciono, riferite alle altre sfere semantiche (cioè, ambiti di significato).

 

Due: i valori e servizi

Se vuoi realizzare un nome di facile comprensione, e che rimandi direttamente alla tipologia di servizio che svolgi - tecnicamente o qualitativamente - allora, dovresti esplorare alcune parole correlate.

Che significa? Be’ potresti voler mettere in risalto alcuni aspetti del funzionamento del servizio, come:

  • Shuttle
  • Car Valet
  • H24

 

Oppure, per te è più importante dare rilevanza all’aspetto qualitativo del servizio? Per esempio:

  • Economy
  • VIP
  • Sicuro
  • Veloce

 

Gioca con le parole, definisci alcune opzioni per il nome che possono piacerti, e magari coinvolgi anche altre persone in quest’operazione creativa.

 

Tre: aggiungi un tocco unico

Seguendo i primi 2 passaggi potresti aver già trovato il nome perfetto per il tuo parcheggio a pagamento. Ma forse non hai ancora esplorato le possibilità un più creative, quelle che potrebbero davvero rendere il tuo brand unico e riconoscibile.

Quindi, dove trovi l’ispirazione per tirare fuori parole diverse? Vediamo qualche esempio:

 

  • Colori: possono essere i colori del cielo (azzurro, cobalto, indaco…), oppure dei toni che scegli in base alla psicologia del colore. Per esempio, nero e viola sono sinonimo di eleganza. Arancione e giallo conferiscono energia. Rosso è associato alla passione e alle pulsioni urgenti. Il verde è sinonimo di stabilità e positività.

    Cosa potrebbe uscire fuori? Nomi tipo ParcArancio, immaginalo con tutte le navette arancioni e i colori del brand fortemente presenti nella sede del parcheggio. Cobalto Air Park, un esempio dai toni più business / executive, magari per un pubblico di viaggiatori d’affari.

  • Nomi: se vuoi farla semplice, usa il cognome. Ma un’alternativa interessante sarebbe quella di usare un nome proprio di persona. Il tuo o uno che suona bene. Massimo è un ottimo esempio per il suo doppio significato: Parcheggio Massimo, come ti suona?

    Oppure, immagina un Alice Park molto cordiale, pensato per un pubblico di famiglie in vacanza. O, ancora, spostati sui nomi che sanno lasciare il segno: Victor, Kika, Yuri, meglio se con consonanti dure e lettere dell’alfabeto inglese; restano impresse nella memoria.


  • Animali: a molti piace paragonare la propria attività a un animale, ed è bello perché comunica facilmente l’essenza del parcheggio e delle persone che ci lavorano. Per esempio, da un Eagle Parking (eagle significa aquila) ti aspetteresti efficienza e rapidità, no? Ma la scelta dell’animale può essere non legata allo spirito aziendale, ma dettata da una necessità comunicativa: più il nome è particolare e più resterà nella mente.

    Quindi, possono uscire fuori idee tipo: Gorilla Valet, che rimanda alla sicurezza e a un trattamento da VIP; Garage La Marmotta, perché suona bene con la ripetizione delle R e la doppia T; o ancora, Panda Box, per un effetto divertente e probabilmente più adatto a un pubblico giovane.

  • Numeri: anche l’uso dei numeri è molto quotato nei processi di creazione di nuovi nomi. I numeri tendono a restare nella mente, soprattutto se sono dispari. Meglio non esagerare con le cifre, a meno che non si tratti di numeri con significati che potrebbero essere pertinenti, tipo 1.000 o 365. Nomi potenziali? Garage75 Torino, oppure Park Road 66.


  • Parole inventate: a forza di “pasticciare” con le parole, a volte escono fuori dei neologismi molto, ma molto efficaci. Da dove cominciare? Impossibile dirlo… Spesso si crea qualcosa di nuovo per puro caso, quando l’intento magari era tutt’altro.

    Ma vediamo qualche esempio con nomi inventati: Autorimessa Misù (suona bene per la ripetizione delle s); Kento Park (breve e attraente grazie alla k); Zelion Park & Fly (sembra quasi il nome di una divinità greca, no?).



Quattro: dalle opzioni alla scelta

Non fermarti solo a un paio di ipotesi, vai avanti a creare almeno 4 o 5 nomi prima di smettere il processo creativo. Questo perché è molto improbabile che il primo nome che ti viene in mente sia quello giusto.

Dovrai fare due cose: la prima, è testare i vari nomi su persone che potrebbero essere nel tuo giro di clientela (il cosiddetto target potenziale); la seconda è cercare su Google se ci sono altri parcheggi che si chiamano allo stesso modo, e se è così, quei nomi vanno scartati.

Infine, con tutti gli elementi a disposizione, scegli il nome per la tua attività.

 

Generatore di nomi per parcheggio in aeroporto ed esempi

Vuoi dimezzare il lavoro? Allora utlizza il generatore di nomi che abbiamo realizzato partendo dalla lista di concetti chiave. Esplora le diverse categoria della lista e prova a comporre una serie di nomi che potrebbero essere calzanti per il tuo business. Con queste istruzioni, sarà facilissimo creare un nome per la tua azienda di parcheggi vicino l'aeroporto!

nomi parcheggi aeroporto vologio

 

Se segui i colori nell'immagine, potrai vedere che alcuni nomi sono già stati realizzati. Per esempio:

  • Park Nuvola 24H
  • Gorilla Multipiano
  • Holiday Garage
  • AeroValet Indoor

Ovviamente puoi giocare attorno ai concetti e personalizzarli per descrivere al meglio la tua attività e distinguerti dalla concorrenza. Puoi anche pensare di modificare come vengono scritte alcune parole: ad esempio, easy può diventare izy o eazy; e puoi mettere insieme due parole per crearne una nuova, come sostair (sosta + air)

L'importante è utilizzare non più di 3 concetti insieme, perché altrimenti il nome rischia di diventare troppo lungo, e quindi difficile da dimenticare e complesso da gestire nei materiali di comunicazione e marketing. 

 

Vuoi ancora più ispirazione? Guarda questi esempi di nomi per aree di sosta in aeroporto

volavia park fly garage 77gorilla valet
aero valetsostairnuvolo park

Credits: Marica Remoli

 

8. Quanto costa aprire il tuo parcheggio in aeroporto

Per conoscere i costi per aprire un parcheggio a pagamento nei pressi dell’aeroporto è importante affidarsi a un professionista, come un consulente aziendale, in grado di realizzare per te un business plan dettagliato.

Non possiamo essere noi a rispondere a questa domanda, anche se capiamo bene quanto sia incalzante per tutti coloro che desiderano avviare il proprio business nell’industria dei parcheggi lunga sosta.

Ma possiamo dirti che i costi da sostenere variano in ragione di questi fattori:

  • Immobile: già di proprietà, da acquistare o da prendere in affitto
  • Ubicazione: dove si trova, in quale area urbanistica, e a quanta distanza dall’aerostazione
  • Dimensioni e struttura: ampiezza del parcheggio, all’aperto, coperto, interrato
  • Lavori di edilizia: costruzione da zero o ristrutturazione
  • Attrezzature: installazione o riparazione equipaggiamento minimo necessario (impianti di sicurezza, flotta mezzi, ecc…)
  • Costi di burocrazia: pratiche presso enti, atti notarili, ecc…
  • Costi di consulenza: studi professionali
  • Personale: costo del lavoro dei dipendenti

Senza dubbio, l’investimento iniziale per l’avviamento è considerevole, specialmente se si fa un parcheggio auto nei pressi di uno dei principali aeroporti d’Italia, e se non si ha nemmeno il terreno di proprietà. 

Comunque, il parcheggio può essere un’attività complementare per mettere a reddito una struttura sottoutilizzata, condivisa con un business sempre nel settore della mobilità, come un centro per il noleggio delle auto o un’attività di autotrasporti. 

In queste circostanze, i rischi diminuiscono visibilmente. Ma in ogni caso bisogna essere pronti ad affrontare lo start-up dell’azienda. In genere, in economia aziendale, per non fare previsioni troppo ottimistiche, si presume che il bilancio del primo anno di attività non sia roseo, e che l’entrata in attivo avvenga solo a partire dal secondo anno.

Non è detto che questo debba succedere… ma sei pronto anche allo scenario peggiore?

 

9. Aprire un parcheggio auto: quali guadagni?

Un consulente fidato ti potrà aiutare a calcolare quanto rende il tuo ipotetico parcheggio a pagamento in aeroporto. Trattandosi di un parcheggio privato non proprio vicinissimo all’aerostazione, è naturale che venga considerato dalla clientela interessata a una sosta lunga, di minimo 2-3 giorni. 

Insomma, è fortemente sconsigliata la sosta oraria o per una sola giornata, dal momento che la concorrenza da parte dei parcheggi ufficiali è troppo pressante, e davvero difficile da battere.

Tutto ciò considerato, bisogna calcolare quanto potrebbe rendere in media ogni posto auto, a seconda dei diversi tariffari e dei livelli di occupazione ipotetici. 

Anche in questo caso tornano in gioco i meccanismi dettati dal tuo modello di business: hai un parcheggio low-cost o un parcheggio VIP? Quali servizi offri? Quali sono gli extra su cui puoi marginare con facilità? E via dicendo.

E poi, domanda da 1 milione di euro: che programmi hai per il futuro? C’è potenziale per espanderti in zona, o addirittura per aprire delle filiali in altri aeroporti

Altri aspetti che dovresti considerare il prima possibile, possibilmente già in fase di definizione del business plan, perché un conto è una piccola attività locale familiare, e un altro è una rete di parcheggi monomarca.



10. Come incrementare i guadagni dei parcheggi in aeroporto

Infine, una volta messo in piedi il tuo parcheggio auto in aeroporto, non dimenticare di fare promozione. 

I media locali, come giornali, tv e radio restano sempre un mezzo molto valido per spargere la voce. Ma di fatto non puoi misurare con certezza scientifica quali sono i risultati di tale investimento.

Per questo, alcune imprese si rivolgono a delle agenzie di comunicazione digitale o di web marketing. Scelta azzeccata, che comunque ci sentiamo di consigliare esclusivamente a chi ha grandi progetti e budget mensili importanti da spendere in pubblicità. Ma il buono del digital marketing è che tutto è tracciabile, qualsiasi risultato!

 

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